Progetto "Estate Inclusiva per Ragazzi
con Sindrome di Prader-Willi"

Premessa

La Sindrome di Prader-Willi (PWS) è una malattia genetica rara causata da un’anomalia del cromosoma 15, che colpisce circa una persona su 15.000-30.000 nati vivi. Si tratta di una condizione complessa, caratterizzata da una varietà di sintomi che coinvolgono diversi ambiti dello sviluppo fisico, cognitivo, comportamentale e relazionale.

Fin dalla nascita, i neonati con PWS presentano ipotonia muscolare, cioè una ridotta tonicità muscolare, che può rendere difficoltosa la suzione e l’alimentazione, spesso richiedendo supporti nutrizionali specifici. Questa debolezza muscolare si traduce, inoltre, in un ritardo nello sviluppo motorio, con difficoltà nell’acquisire abilità come gattonare, camminare e mantenere l’equilibrio.

Con l’avanzare dell’età, emerge una caratteristica distintiva della sindrome: l’iperfagia. A partire dai 2-4 anni, i bambini sviluppano un appetito patologico e incontrollabile, dovuto a un’alterazione dell’ipotalamo, la regione del cervello responsabile della regolazione della fame e della sazietà. Questo comportamento alimentare compulsivo, se non gestito adeguatamente, può portare a obesità grave, accompagnata da complicazioni come diabete di tipo 2, ipertensione e apnee notturne.

Dal punto di vista cognitivo, i soggetti con PWS mostrano spesso un quoziente intellettivo inferiore alla media, con difficoltà specifiche nelle funzioni esecutive, nella memoria di lavoro e nell’organizzazione delle informazioni. Tali difficoltà influenzano significativamente il rendimento scolastico e la capacità di raggiungere un’autonomia personale.

A livello comportamentale, la sindrome si associa frequentemente a irritabilità, frustrazione e scatti d’ira, che possono essere scatenati da restrizioni alimentari o cambiamenti nella routine quotidiana. Sono comuni anche comportamenti compulsivi, come il collezionismo o la ripetizione ossessiva di domande, che riflettono il bisogno di sicurezza e prevedibilità. Inoltre, molti individui con PWS manifestano alti livelli di ansia e comportamenti ossessivo-compulsivi, che richiedono interventi specifici per essere gestiti.

Dal punto di vista endocrino, la PWS è spesso caratterizzata da deficit dell’ormone della crescita (GH), che contribuisce a una bassa statura, a una ridotta massa muscolare e a una predisposizione all’accumulo di grasso corporeo. L’ipogonadismo, un’altra caratteristica comune, provoca un insufficiente sviluppo degli organi riproduttivi e ritardi nella pubertà, con un impatto significativo sulla maturazione sessuale e sull’identità personale.

Infine, sul piano relazionale, le persone con PWS tendono a sperimentare difficoltà di socializzazione. Queste possono derivare da un’incapacità di interpretare correttamente le dinamiche sociali, unita alla presenza di comportamenti rigidi o ansiosi che rendono complesso instaurare e mantenere relazioni positive. Nonostante queste sfide, interventi mirati e un ambiente di supporto possono migliorare significativamente la qualità della vita e favorire lo sviluppo di abilità sociali e relazionali.

Questi elementi pongono sfide significative sia per i ragazzi affetti dalla sindrome che per le loro famiglie, influenzando profondamente diversi aspetti della loro vita quotidiana. Per i ragazzi con la Sindrome di Prader-Willi, le difficoltà includono una limitata capacità di autoregolazione emotiva e comportamentale, che può portarli a vivere episodi di frustrazione, rabbia o ansia particolarmente intensi. La fame insaziabile, una caratteristica distintiva della sindrome, rappresenta una costante fonte di disagio, con conseguenti rischi per la salute fisica, come l’obesità grave, e per il benessere psicologico, poiché la gestione delle restrizioni alimentari diventa una lotta quotidiana.

Le difficoltà cognitive e di apprendimento, unite a un rallentamento nello sviluppo motorio, rendono più complesso per questi ragazzi acquisire autonomie personali e sociali, limitando la loro capacità di partecipare pienamente alla vita scolastica, ricreativa e comunitaria. Inoltre, l’interazione sociale può essere compromessa da comportamenti rigidi o ossessivi, che talvolta ostacolano la formazione di relazioni positive e durature.

Per le famiglie, la gestione quotidiana di questi bisogni comporta un impegno continuo e spesso gravoso, che può avere un impatto significativo sul loro equilibrio emotivo, sociale ed economico. I genitori, in particolare, devono affrontare il costante monitoraggio delle abitudini alimentari, l’organizzazione di terapie e interventi specifici, e il sostegno emotivo ai propri figli, il tutto in un contesto che spesso comporta l’isolamento sociale.

L’incertezza legata al futuro, associata alla mancanza di autonomia dei ragazzi e alla necessità di un supporto costante, aggiunge un ulteriore carico psicologico per le famiglie. Questa pressione può generare stress, ansia e talvolta un senso di solitudine, specialmente nei contesti in cui mancano reti di supporto adeguate o accesso a servizi specializzati.

Affrontare queste sfide richiede interventi integrati e multidisciplinari che supportino non solo i ragazzi affetti dalla sindrome, ma anche le loro famiglie, promuovendo la loro qualità della vita e la loro inclusione nella società.
La complessità dei bisogni legati alla PWS richiede interventi mirati, che combinino approcci psicologici, pedagogici e sanitari per promuovere il benessere, l’autonomia e l’inclusione sociale.

Il progetto “Estate Inclusiva per Ragazzi con Sindrome di Prader-Willi” si propone di rispondere a tali bisogni, offrendo un’esperienza di soggiorno estivo che coniuga momenti di svago, apprendimento e sostegno emotivo per i ragazzi, garantendo al contempo un fondamentale supporto alle loro famiglie. Questo periodo di soggiorno rappresenta un’occasione di sollievo per i caregiver, permettendo loro di ridurre temporaneamente il carico assistenziale quotidiano e di dedicarsi al proprio benessere personale. Sapere che i propri figli sono seguiti da un’équipe di professionisti in un ambiente sicuro e stimolante consente alle famiglie di vivere con serenità questa pausa, contribuendo a migliorare il loro equilibrio psicologico e relazionale. Il progetto, quindi, non solo sostiene i ragazzi nel loro percorso di crescita, ma si pone anche come un’opportunità concreta per promuovere il benessere delle famiglie nel loro insieme.

Obiettivi del Progetto

Obiettivo Generale
Promuovere il benessere globale dei ragazzi con Sindrome di Prader-Willi attraverso un intervento strutturato che favorisca la crescita personale, la socializzazione e il sollievo psicologico delle loro famiglie.

Obiettivo Specifico
Offrire ai partecipanti un’esperienza che li supporti nello sviluppo delle competenze sociali, nell’autoregolazione emotiva e nell’autonomia pratica, basandosi sui principi della psicologia positiva, della pedagogia inclusiva e dell’apprendimento esperienziale. Parallelamente, il progetto si propone di offrire ai genitori un periodo di sollievo dal carico assistenziale quotidiano, contribuendo a ridurre lo stress e a migliorare il loro benessere psicofisico, grazie alla certezza che i propri figli siano affidati a un ambiente sicuro e a personale qualificato. Questo tempo di pausa consente alle famiglie di rigenerarsi, favorendo il ripristino di energie e la possibilità di dedicarsi ad aspetti personali e familiari spesso trascurati.

Descrizione del Progetto
Il progetto prevede due settimane di soggiorno estivo, suddivise per fasce d’età (minori di 18 anni e maggiori di 18 anni), presso una struttura attrezzata a Cervia. Un elemento centrale per il successo del progetto è la presenza di un’équipe multidisciplinare composta da personale specializzato, ognuno con un ruolo specifico e complementare per garantire un’esperienza sicura e significativa per i partecipanti.

La figura dello psicologo riveste un ruolo cruciale nell’assicurare un approccio personalizzato per ciascun ragazzo. Prima dell’inizio del soggiorno, lo psicologo conduce colloqui preliminari con i partecipanti e le loro famiglie per comprendere i bisogni specifici, le eventuali criticità e i punti di forza di ciascun individuo. Questo processo permette di favorire un inserimento armonioso nel gruppo e di individuare eventuali situazioni che richiedano attenzione particolare. Durante il soggiorno, lo psicologo monitora le dinamiche di gruppo, interviene nella gestione di eventuali difficoltà emotive o relazionali, e fornisce supporto tanto ai ragazzi quanto agli educatori per migliorare l’interazione e il coinvolgimento.

Gli educatori professionali sono il cuore operativo delle attività proposte. Con la loro formazione pedagogica, progettano e realizzano attività ludiche, educative e di socializzazione che rispondano agli obiettivi del progetto. Gli educatori, in stretta collaborazione con lo psicologo, tengono conto delle caratteristiche individuali di ciascun ragazzo, adattando le proposte per garantire inclusione e partecipazione attiva. La loro presenza costante aiuta i ragazzi a sviluppare autonomia pratica, capacità di relazione e strategie per affrontare situazioni nuove, rendendo ogni esperienza un’occasione di apprendimento.

L’infermiere è fondamentale per assicurare la sicurezza sanitaria dei partecipanti. Considerando le comorbidità e le necessità mediche specifiche legate alla Sindrome di Prader-Willi, l’infermiere supervisiona costantemente le condizioni di salute dei ragazzi, somministra eventuali terapie, interviene in caso di emergenze e supporta il gruppo nella gestione delle problematiche alimentari. La presenza di questa figura rassicura le famiglie, garantendo un ambiente protetto e pronto a rispondere a qualsiasi esigenza medica.

L’interazione tra queste figure professionali consente di creare un ambiente equilibrato, dove ogni partecipante può sentirsi accolto, compreso e stimolato, favorendo non solo il benessere individuale, ma anche il successo complessivo del progetto.

Attività Proposte e Finalità

  1. Attività Ludico-Ricreative

    • Descrizione: giochi di relazione, animazione, attività in spiaggia e serate organizzate.

    • Obiettivi e Finalità:

      • Socializzazione: Utilizzare il gioco come strumento per rafforzare le relazioni tra pari, stimolando la cooperazione e la fiducia reciproca. La letteratura psico-pedagogica sottolinea come il gioco favorisca lo sviluppo delle abilità sociali e cognitive nei contesti di gruppo.

      • Gestione delle emozioni: Offrire situazioni di divertimento che aiutino i ragazzi a sviluppare strategie di autoregolazione emotiva, migliorando la loro capacità di adattarsi a nuovi contesti e sfide.

  2. Escursioni e Uscite

    • Descrizione: Visite a parchi tematici (es. Italia in miniatura) e naturali, uscite serali in ristoranti locali.

    • Obiettivi e Finalità:

      • Inclusione Sociale: Creare occasioni per sperimentare ambienti esterni al gruppo di riferimento, promuovendo l’integrazione nel territorio e il confronto con situazioni reali.

      • Autonomia Pratica: Insegnare ai ragazzi a muoversi in contesti pubblici, gestendo interazioni e piccole responsabilità, come ordinare un pasto o rispettare orari e regole.

  3. Laboratori Educativi

    • Descrizione: Attività creative e pratiche, come pittura o esercizi di autonomia personale.

    • Obiettivi e Finalità:

      • Sviluppo delle Competenze: Rafforzare abilità manuali e cognitive attraverso attività che richiedano concentrazione, pianificazione e creatività. Seguendo il modello pedagogico di Dewey, l’apprendimento esperienziale rende i partecipanti protagonisti attivi del proprio sviluppo.

      • Incremento dell’Autonomia: Attraverso esercizi pratici, come preparare un semplice pasto o organizzare un’attività, i ragazzi sperimentano il piacere di essere indipendenti, rafforzando la loro autostima. 

  4. Attività di Gruppo per la Relazione e l’Autostima

    • Descrizione: Sessioni guidate dallo psicologo per favorire la condivisione di esperienze e la riflessione personale.

    • Obiettivi e Finalità:

      • Empatia e Comunicazione: Creare spazi in cui i ragazzi possano esprimersi e ascoltare gli altri, migliorando la capacità di comprendere e rispettare i punti di vista altrui.

      • Autostima: Rinforzare il senso di valore personale attraverso attività di gruppo che sottolineino le capacità e i successi individuali, seguendo i principi della psicologia positiva.

  5. Monitoraggio e Valutazione dei Progressi

    • Descrizione: Osservazioni strutturate e report compilati dal personale durante il soggiorno.

    • Obiettivi e Finalità:

      • Valutazione Continua: Monitorare lo sviluppo delle competenze e delle relazioni durante il soggiorno, adattando le attività alle esigenze dei partecipanti.

      • Feedback per le Famiglie: Fornire alle famiglie informazioni utili sui progressi dei ragazzi, promuovendo una continuità tra il soggiorno e la vita quotidiana.

Risultati Attesi

  1. Miglioramento delle Competenze Sociali: I ragazzi rafforzeranno la capacità di interagire in modo positivo con i coetanei e con adulti di riferimento.

  2. Aumento dell’Autonomia: I partecipanti svilupperanno nuove abilità pratiche e cognitive che li aiuteranno nella vita quotidiana.

  3. Sollievo Emotivo per le Famiglie: Le famiglie sperimenteranno una riduzione del carico assistenziale, accompagnata dalla consapevolezza che i propri figli stanno vivendo un’esperienza sicura e costruttiva.

  4. Benessere Psicofisico Accresciuto: Le attività proposte favoriranno il rilassamento, il divertimento e la crescita emotiva dei partecipanti.

Monitoraggio e Valutazione

Strumenti di monitoraggio saranno integrati in ogni fase del progetto:

  1. Osservazioni Strutturate: L’équipe educativa e sanitaria utilizzerà schede di osservazione standardizzate per monitorare i progressi individuali e di gruppo durante il soggiorno. Le osservazioni si concentreranno su diversi ambiti, come la partecipazione alle attività, le capacità di socializzazione, l’autonomia nelle attività quotidiane e la gestione delle emozioni. Ogni ragazzo sarà osservato in modo continuo e discreto durante le attività ludiche, i laboratori, i momenti di socializzazione e le situazioni pratiche (es. pasti, gite). I dati raccolti saranno registrati quotidianamente e analizzati per identificare progressi, difficoltà o comportamenti ricorrenti che necessitano di intervento. L’équipe effettuerà riunioni di confronto a fine giornata per discutere le osservazioni e apportare eventuali adattamenti alle attività o al supporto individuale.

  2. Questionari Pre/Post: Prima dell’inizio del soggiorno, saranno somministrati questionari strutturati sia ai partecipanti (compatibilmente con le loro capacità cognitive) sia alle famiglie per raccogliere informazioni su aspettative, esigenze specifiche e condizioni di partenza (es. livello di autonomia, capacità di socializzazione, benessere emotivo). Alla fine del soggiorno, saranno somministrati questionari analoghi per valutare i cambiamenti percepiti rispetto agli obiettivi del progetto. I questionari saranno progettati per indagare aspetti quantitativi (es. frequenza di comportamenti osservabili) e qualitativi (es. percezione di soddisfazione e benessere), utilizzando una combinazione di domande a risposta chiusa e aperta.

  3. Report Finale: L’analisi dell’efficacia del progetto sarà effettuata integrando i dati raccolti dalle osservazioni strutturate e dai questionari pre/post. L’équipe elaborerà un report dettagliato che includerà:

    • Una sintesi dei progressi individuali e collettivi osservati.

    • Un confronto tra i dati iniziali e finali dei questionari, evidenziando i miglioramenti nelle competenze sociali, nell’autonomia e nel benessere percepito.

    • Feedback qualitativi delle famiglie, con particolare attenzione al sollievo assistenziale e alla soddisfazione generale.

    • Identificazione di eventuali criticità o aree che necessitano di miglioramenti.

    Il report finale sarà accompagnato da raccomandazioni per futuri interventi e servirà come strumento per valutare l’impatto complessivo del progetto, garantendo trasparenza e offrendo una base per la pianificazione di edizioni successive.